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Hai domande da fare su questioni che non sono ancora state trattate nel blog e che riguardano debiti, società di recupero crediti, prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto dello stipendio e/o della pensione, elenchi dei cattivi pagatori, protesti, protestati, sistemi di informazioni creditizie (SIC), pignoramenti ecc.?

Il consulente del blog, dott. Antonio Iuri Donati, saprà certamente di aiutarti.

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Domande e risposte fino al 5 gennaio 2010

In fondo alla pagina trovate i link di navigazione: commenti precedenti e commenti seguenti. Utilizzateli per ricercare le domande inserite nei giorni scorsi.

Written by antonio iuri donati

6 gennaio 2010 a 08:10

2.578 Risposte

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  1. Buon giorno e grazie anticipatamente per la risposta. Debbo ad una Società di recupero crediti, una somma che negli anni è aumentata notevolmente, da 3.500-4.000,00 Euri, ora è di 17.000,00. La Società di cui sopra, ha, con il benestare del Tribunale, iniziato a ricevere 200,00 Euri al mese, fino all’anno 2019. A fronte di uno stipendio di 900,00-1.000,00 Euri che percepisco e considerando che posso avere altre cose da pagare, chiedo se i 200,00 Euri siano fissi o posono essere abbassati come tetto da pagare, dato che ciò che mi resta (circa 740,00 Euri) mi creano grosse difficoltà a pagare gli altri debiti e le varie bollette e quant’altro, senza contare il quotidiano Cibo, Bus ecc…In sostanza, debbo pagare questa somma e non riuscire a vivere come si dovrebbe o posso avere degli abbassamenti della Cifra? Grazie mille. Alex

    Alessandro

    1 aprile 2010 at 09:49

  2. ho un debito di 38000€ con equitalia che ha provveduto a pignorarmi il c/c bancario bloccando di fatto tutte le mie attività di autonomo che lavora con una sola azienda. prenesso che vorrei pagare ma ho anche la necessità di lavorare per vivere, posso in qualche modo cercaredi ottenere il pignoramento del 5 del mio compenso mensile di lavoratore autonomo?
    cosa è possibile fare per rispettare le imposizioni e nello stesso tempo riuscire a sopra vivere?
    grazie mille e scusi il disturbo

    moro

    1 aprile 2010 at 07:46

    • Purtroppo l’unica cosa che può fare è chiedere il rateizzo delle cartelle.
      Con Equitalia non si discute, le azioni di recupero che intraprendono (non sempre con la massima legittimità, come dimostrato dalle ultime sentenze di cassazione) sono loro esclusiva scelta.
      Apra un altro conto corrente e vi tenga sopra il minimo indispensabile.

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 13:22

  3. Buongiorno,vorrei sapere se una casa all’asta può andare in preiscrizione ,se sì dopo quanti anni ?Grazie!

    valenzia

    1 aprile 2010 at 07:40

  4. sono un autonomo pignorato presso terzi, posso sperare di ottenere solo il pignoramento del 5 del compenso?

    ennio

    1 aprile 2010 at 07:32

    • Purtroppo no. Il limite del quinto si applica a stipendi e pensioni, non ad altri redditi/crediti.
      Per la verità un lavoratore autonomo, se accorto, riesce facilmente a non farsi pignorare le fatture emesse.
      Se ha bisogno di ulteriori consigli mi contatti in privato iuri.donati@gmail.com

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 13:13

  5. salve sono mina ho 29 anni avrei bisogno del suo aiuto come molti ho due prestiti che non riesco più a pagare leggendo il forum è già riuscito a darmi delle risposte a delle domande che avrei voluto fare ma per capire meglio cosa succede con il pignoramento?io vivo a casa dei miei che è di loro proprietà e con mio fratello in casa di mio non vi è nulla come faccio a dimostrare che i mobili la televisione per esempio è loro?io percepisco regolarmente uno stipendio e sono proprietaria di una macchina che ha più di quindici anni se ho capito bene arriva un ufficiale giudiziario se cambio la residenza in un’altro posto nel frattempo posso così evitare che venga a casa dei miei?un’ultima cosa anzi due quali sono i tempi perchè arrivi l’ufficiale giudiziario e poi devo procurarmi un legale? la ringrazio già in finitamente per l’attenzione e spero tanto che possa farmi chiarezza su tutti questi miei dubbi grazie mina

    mina

    31 marzo 2010 at 21:31

    • In caso di pignoramento mobiliare potranno essere oggetto di pignoramento tutti i beni mobili presso la residenza di cui non si possa stabilire con esattezza la proprietà altrui con documenti certi (es. fatture).
      Cambiare residenza potrebbe essere utile ad evitare il pignoramento presso i Suoi genitori, salvo che il cambio sia effettuato in tempi utili.
      Prima del pignoramento dovranno esserLe recapitati gli atti giudiziari, che dovranno acquisire esecutività, dopodichè arriverà l’atto di precetto. Questo è l’ultimo atto prima dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario.
      Un legale è indispensabile se ha intenzione di fare opposizione agli atti, viceversa non è indispensabile se non ha intenzione di sviluppare una qualche linea di difesa.
      Le consiglio tuttavia di cercare una strada transattiva per cercare di evitare tutto questo. Se ha bisogno di assistenza mi contatti in privato iuri.donati@gmail.com

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 13:11

  6. giorni fa sono andato dall’Equitalia per sapere la mia posizione al quanto incasinata e mi sono ritrovato un debito di quasi 19.000,00 euro con pazienza volevo pagare con il max delle rate e precisamente 72 ma il debito aumentava a 36.500,00 euro cosa impossibile da pagare, sono deciso a lasciare il mio posto di lavoro per non fargli prendere il quinto dello stipendio ………sono disperato ma non ho niente da perdere adesso

    glux

    31 marzo 2010 at 21:13

    • Cerco sempre di essere serio e compassato nel rispondere alle domande degli utenti del blog, ma stavolta voglio fare un’eccezione, anche per sdrammatizzare (e poi oggi è il 1 aprile!). Io sono Toscano, e qui in Toscana c’è un colorito modo di dire che recita: “Quel tipo lì mi sembra come quello che si tagliò il … per fare dispetto alla moglie!”.
      Ecco glux, mi sembra che Lei sia proprio in questa condizione.
      E’ vero ed è vergognoso che il carico di oneri ed interessi da parte di Equitalia sia elevato, ma legittimo. E’ purtroppo vero anche che il Suo comportamento non la esonera dal pagamento! Continueranno a correre interessi e spese, e la cifra continuerà a lievitare. Lei ha solamente rimandato il problema (che si accrescerà) e si ripresenterà non appena ritroverà un lavoro. Inoltre d’ora in avanti non potrà più intestarsi alcunchè, perchè ne rischierebbe il pignoramento.
      Tutto questo salvo eventuali condoni che potrebbero arrivare, ma visti gli ultimi schiaffi che l’Unione Europea ha dato all’Italia in merito, dubito che arrivi a breve.
      Se proprio non voleva pagare il debito con Equitalia, forse erano possibili altri metodi per tutelarsi dal pignoramento senza bisogno di licenziarsi.
      Mi scriva in privato iuri.donati@gmail.com

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 10:31

  7. HO UN ENORME PROBLEMA L’AZIENDA NON MI PAGA GLI STIPENDI DA 7 MESI HO DIVERSE FINANZIARIE AL QUALE NON RIESCO PIU’ A FAR FRONTE, MI SONO ARRIVATI UNA MAREA DI ATTI CON MINACCE DI PIGNORAMENTO.IO E MI MARITO SIAMO IN SEPARAZIONE DEI BENI IO NON HO NULLA INTESTATO E TRA L’ALTRO STIAMO IN AFFITTO.
    COSA SUCCESE IN QUESTO CHE FA L’UFFICIALE GIUDIZIARIO?
    POSSO FARE CAUSA ALL’AZIENZA PER I DANNI CHE STO SUBENDO E TRA L’ALTRO PER ESSERE DIVENTATA CATTIVA PAGATRICE E PER NON POTER PIU’ CHIEDERE FINANZIAMENTI?
    ATTENDO UNA VOSTRA RISPOSTA VI PREGO.
    GRAZIE
    STEFY

    stefy

    31 marzo 2010 at 20:53

    • All’azienda senz’altro potrete avanzare pretese per gli stipendi arretrati, ma difficilmente otterete qualcosa per ulteriori richieste di danno (oltretutto stiamo parlando di un’impresa a rischio fallimento). La responsabilità per il ritardo nel pagamento dei finanziamenti, intanto è tutta sulle Vostre spalle. Rischia il pignoramento chi ha sottoscritto il contratto di finanziamento e l’eventuale garante. Se siete in separazione dei beni, e il finanziamento l’ha chiesto solo uno dei coniugi, l’altro non rischia nulla. L’eventuale pignoramento potrà gravare sullo stipendio, conti correnti o sui beni mobili, su questi ultimi a meno che non riusciate a dimostrare che non sono di proprietà dell’esecutato.
      Vi consiglio di colloquiare con le finanziarie, spiegando la situazione e cercando di trovare un accordo se possibile. E ovviamente spero che riusciate a trovare presto un nuovo lavoro.
      Se avete bisogno di assistenza contattatemi in privato iuri.donati@gmail.com

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 10:18

  8. salve
    sto per ereditare una casa al 50per cento con mio fratello solo che io ho diversi guai con l’agenzia delle entrate per tanti pagamenti e multe da me non pagate di un attivita’ ora cessata ma non fallita..sono disoccupato Perdero’ il mio 50 per cento di casa oppure ho qualche scappatoia …ho anche un bimbo di 3 anni che vive con me …Grazie

    francesco

    31 marzo 2010 at 20:31

    • Possibilità:
      a) Lei eredita, in frettissima vendete l’immobile, Lei con la Sua quota di ricavato salda i debiti o quanti più debiti possibile
      b) Lei rinuncia all’eredità, Suo fratello eredita tutta la proprietà dell’immobile, Lei non paga i debiti. In questo caso c’è la possibilità che i creditori impugnino la rinuncia (non probabilissimo, ma non da escludere)
      Da evitare:
      c) Lei eredita e non fa nulla. In questo caso sicuramente i creditori salterebbero addosso alla Sua proprietà, e gliela “divorerebbero”, con problemi inevitabili anche per Suo fratello, ed inevitabile perdita di valore del bene.

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 09:14

      • grazie di cuore della risposta Un ultima domanda : in qualche modo non potrei donare la mia meta’ di casa a mio figlio ? Oggi compie 4 anni .

        francesco

        1 aprile 2010 at 12:59

  9. salve ho un grosso problema.Alcuni anni fa nella casa dove abitavo prima[in affitto]il contatore dell acqua era a nome del padrone di casa,io ho sempre pagato,ma non mi è mai stata data nessuna ricevuta che dimostrasse di aver pagato.Ero la pecora nera dello stabile solo perchè chiedevo i miei diritti,nenche gli altri hanno mai avuto ricevute in cambio.Ora solo perchè ho denunciato il mio padrone di casa perchè c ha provato,allungando le mani sulla mia persona,mi sta chiedendo tramite il suo avvocatoil pagamento dell acqua,a suo dire che io nn ho pagato.Io non ho un lavoro fisso,sopravvivo a malapena,sono divorziata e capo famiglia,non ho mai percepito un mantenimento,e a volte è il mio parroco che mi aiuta a pagare l affitto,perchè io non ce la faccio.Sono in una situazione economica disastrosa,e se non pago mi fanno pignoramento,aiutatemi che devo fare?Come evitare tutto questo?

    sara

    31 marzo 2010 at 19:39

    • Calma. Intanto la questione è solo fra Lei e il suo padrone di casa, visto che il contratto di fornitura non è a nome Suo (per intendersi, l’azienda di fornitura idrica andrà a cercare il Suo padrone di casa per eventuali morosità, non Lei). Lei deve assolutamente ed immediatamente contestare la richiesta che Le viene fatta, meglio se tramite un legale, apportando quante più testimonianze possibili sulla Sua buona fede, e mettendo a chiare lettere che nonostante più volte richiesta il Suo padrone di casa non ha mai voluto rilasciarLe una ricevuta. Lo scopo di questa manovra è preparare terreno per un’eventuale opposizione ad un decreto ingiuntivo che dovesse arrivarLe dal padrone di casa: voglio poi vedere se davvero avrà voglia di spendere soldi per una causa ordinaria, magari per una causa dal valore di poche centinaia di eur. Da quello che mi dice riguardo le Sue condizioni economiche, oltretutto, la Sua aggredibilità è molto bassa, le probabilità di un pignoramento (eventuale!) negativo sono molto alte.

      antonio iuri donati

      1 aprile 2010 at 09:06

  10. Gent.mo dott., se vendo un immobile oggetto di procedura esecutiva per mancato pagamento di un mutuo (gravato di ipoteca), posso ottenere la cancellazione dalla Centrale Rischi del mio nome e la iscrizione a nome del nuovo proprietario?

    Antonella

    31 marzo 2010 at 15:12

  11. salve, mi scusi se la disturbo nuovamente, ma ho provato a porre la stessa domanda fatta a lei, anche all’inps, che mi ha risposto così:
    “il quinto per la finanziaria può essere recuperato fino ad un importo che le garantisca il trattamento minimo che attualmente è di E. 460,97″
    Quindi come devo comportarmi?

    alberto

    31 marzo 2010 at 12:07

    • Quello che Le hanno detto è che il pignoramento massimo della pensione che potrà subire, dovrà essere di entità tale da garantirLe un residuo di 460,97 eur.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 13:02

  12. salve sono mario e chiamo dalla sicilia,da circa 1 anno sono in una situazione disastrosa e non so come uscirne, a causa di una iscrizione cai
    mi e stato protestato un assegno pur essendoci la disonibilità della somma.
    comunque ho pagato con interessi e spese ho la liberatoria.la banca mi ha revocato fido ed anticipo fatture di conseguensa si scatenato un effetto domino per cui ho debiti che prima pagavo regolarmente a scadenze mensili ,
    ora vuoi per la crisi vuoi perche’ non mi danno più credito sono più iguaiato di prima e più passa il tempo più peggiora la situazione .
    cosa posso fare? apparte falla finita!

    MARIO

    31 marzo 2010 at 12:04

    • Questo è l’effetto perverso del protezionismo bancario, che finisce per nuocere in primis proprio alla banca stessa… se Lei non riesce a lavorare, infatti, non riuscirà nemmeno a pagare i Suoi debiti, fra cui anche quelli con la banca.
      Per darLe una risposta esauriente avrei bisogno di altri dati, sapere qual è la Sua attività, la Sua attuale composizione patrimoniale ed il Suo reddito residuo, se ancora ne ha.
      Se vuole mi contatti pure in privato iuri.donati@gmail.com

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 18:00

  13. Una Banca interpellata per la concessione di un mutuo per la casa, lo ha respinto per i seguenti motivi: sono emerse evidenze negative cunsultando CRIF -sistema Eurisc- e sistemi “credit scorig”. E’ possibile conoscere i motivi della iscrizione con gli Istituti Bancari interessati? Tutti gli Istituti interessati sono stati saldati.

    chiarenza annina

    31 marzo 2010 at 11:36

    • I ritardi nei pagamenti rimangono registrati nelle SIC (Crif ecc.) fino a 36 mesi dopo il saldo del debito, questo potrebbe essere semplicemente il motivo del rifiuto da parte della banca.
      Può effettuare da solo una visura in Crif per avere l’evidenza dei dati registrati, visiti il loro sito.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 13:00

  14. Salve. La mia domanda e’ circa la successione. E’ morto mio padre (mia madre mori’ circa 25 anni fa) senza aver lasciato un testamento. Io vivo all’estero e non so come fare investigazioni circa la situazione finanziaria che ha lasciato. Ho un fratello che sa’ ma non vuole fornire le informazioni ed anzi pressa affinche’ io firmi una liberatoria per la banca che sblocchi il c/c o ilconto a deposito cosi’ che egli posssa attingervi.
    Che fare ? A chi rivolgermi ? Mi interesserebbe poter esaminare tutte le operazioni bancare che il mio papa’ ha fatto negli ultimi anni.
    La ringrazio per una sua gentile risposta.
    saluti

    nino danglar

    31 marzo 2010 at 08:03

    • Condoglianze.
      La cosa più semplice è delegare un legale in Italia a svolgere le operazioni che Lei chiede. Da quel che ho capito non ha piena fiducia infatti dell’operato di Suo fratello. Nel dubbio potrebbe essere utile accettare l’eredità con beneficio di inventario (consulti prima il legale).

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 12:57

      • La ringrazio per la sua gentile risposta. Se ci fossero delle operazioni di ricerca che posso fare personalmente e per posta, preferirei procedere in tal modo prima ancora di impiegare un legale. Purtroppo non si tratterebbe di accettare l’eredita’ con beneficio di inventario o meno, ma di non sapere nemmeno cosa, quanto e dove e’ (ho solo un piccolissimo indizio). Il punto di partenza e’ il conto bancario . Saprebbe Lei dirmi cosa accade al deposito bancario se dovessi o meno dare la liberatoria , visto che il mio parente pensa di avere diritto assoluto all’eredita’ in virtu’ della sua vicinanza logistica al papa’ defunto nell’ultimo decennio della sua vita ?
        La ringrazio in anticipo.

        nino danglar

        31 marzo 2010 at 17:38

  15. come fare per disdire il contratto fatto con telecom perpetrato con l’inganno,in quanto mi haveva dichiarato il falso.
    il funzionario telecom mi aveva sottoposto l’opzione “internet senza limiti”
    dicendomi che era tutto incluso nei 36 euro al mese senza nessun costo aggiunto per le telefonate fatte,invece,purtroppo, controllando successivamente mi accorsi che c’era un addebito di 16 cent. per ogni chiamata! gianni f.

    Anonimo

    31 marzo 2010 at 04:12

  16. salve ho un grave problema economico sono statale ho gia’ due cessioni del quinto sullo stipendio e prestiti vari carte di credito per circa centosessanta mila euro di debiti .Non vivendo piu’ ho deciso di non pagare e non avendo nulla intestato cosa mi puo’ accadere ?? Sono un sottuffiiciale della marina grazie

    fabio

    30 marzo 2010 at 22:34

    • Il pignoramento e la cessione volontaria del quinto dello stipendio possono coesistere. Quando, come nel Suo caso, gli impegni gravanti sulla busta paga sono già cospicui, il Giudice decide con una certa discrezionalità l’entità del pignoramento, garantendo comunque un minimo vitale che rimanga in mano al lavoratore. Questa è la cosa che più concretamente, ed irrimediabilmente vista la Sua posizione, la aspetta.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 12:17

  17. Io sono l’esempio del sovraindebitamento.Tralasciando i vari debiti che ho la domanda è:se vendo la casa ad un prezzo più basso del residuo che devo alla banca,come si cancella l’ipoteca? Su 124000 euro che ancora devo si può operare con melior banca a saldo e stralcio?Grazie anticipatamente per la risposta.

    carmine

    30 marzo 2010 at 17:30

    • Semplicemente non può vendere l’immobile se ancora Vi grava un vincolo, a meno che questo non sia estinto contestualmente alla vendita: e se vende l’immobile ad un prezzo più basso del debito, non vedo come potrebbe farlo (salvo l’apporto di ulteriore capitale proprio o di terzi).
      L’unica soluzione potrebbe essere quella di accordarsi PRIMA con la banca per uno stralcio (e chiaramente con l’assoluta certezza di avere un compratore), ovviamente la banca, così come nessun altro creditore, potrà essere obbligata ad accettare la transazione.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:54

  18. Salve
    Da un anno sono andata a vivere all’estero (fuori UE) per cercare altre possibilita’, dopo una situazione economica difficile in Italia. Purtroppo ho dovuto utilizzare le mie carte di debito e credito italiane, acquistando merci per valore di 2.500 euro circa. La situazione comunque non e’ migliorata visto che in questo paese non trovo lavoro e non riesco a pagare i debiti delle mie carte. Se dovessi rientrare in Italia, potrei avere dei problemi? E se dovessi poi uscire di nuovo dall’Italia, che problemi potrei avere? Intendo dire, mi potrebbero fermare all’aeroporto?
    Grazie della gentile attenzione.
    Martina

    martina

    30 marzo 2010 at 16:44

    • Potrebbe avere problemi ad accedere ulteriormente al credito, questo sicuramente in Italia, ma anche all’estero! Specie se all’interno dell’UE. Difatti grazie al cross-bording transnazionale (la condivisione delle banche dati), i dati sui ritardi di pagamento circolano fra SIC italiani ed esteri.
      Non ha nulla da temere per quanto riguarda la Sua libertà personale, la galera per debiti è stata abrogata – in Italia ed in Europa – da molto tempo.
      Rischia invece un procedimento di recupero crediti internazionale, ma visto l’importo tutto sommato non elevatissimo, e le difficoltà delle procedure in questi casi, le probabilità sono modeste.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 00:00

      • Grazie tante gentile dottore. Spero che questo momento di difficolta’ economiche passi al piu’ presto per potere coprire questi miei debiti. questo servizio che fate alle persone bisognose come me e’ veramente straordinario. Tante buone cose!

        MARTINA

        31 marzo 2010 at 00:22

  19. non ho chiesto mai questa domanda sui debiti

    carla

    30 marzo 2010 at 16:27

  20. dopo 15 anni che abbiamo chiesto un prestito a una banca di 4 milioni che abbiamo restituito e che non troviamo piu una documentazione come possiamo dimostrre dopo 15 anni ,e la banca puo dopo 15 anni puo chiederci ancora questi soldi? non ce un tempo che si chiude questa richiesta ?

    carla

    30 marzo 2010 at 16:24

    • la prego di rispondermi grazie

      carla

      30 marzo 2010 at 17:01

      • buona sera avvocato vorrei sapere dopo 15 anni se non o ricevute dopo aver pagato un predtito di 4 milioni in lire possono ancora chiedermi il ricavato? la prego di rispondermi

        carla

        30 marzo 2010 at 19:30

    • E’ sufficiente porre la domanda una sola volta.
      Dopo 15 anni il debito dovrebbe essere prescritto, a meno che il creditore (la banca) non abbia posto in essere un atto interruttivo dei termini di prescrizione (è sufficiente una raccomandata di sollecito). Può essere utile verificare con una visura la propria posizione in Crif. Se siete sicuri con ragionevole certezza che la banca è in torto, potete contestare la loro pretesa; Vi consiglio in questo caso di rivolgerVi ad un legale.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:50

  21. lo scorso anno io e mio marito fino ad allora in comunione dei beni, ci siamo separati, in seguito alla separazione il giudice ha assegnato a me la casa di nostra proprietà, in quanto affidataria congiunta di un minore.
    Mio marito in seguito mi ha prestato a causa di una serie di problematiche una somma di euro per effettuare la liquidazione degli operai che l’anno precedente ci avevano ristrutturato casa.
    Nel darmi questi soldi, ha voluto un assegno da me un assegno posdatato, perchè nonostante la casa fosse sua al 50% non voleva concorrere al pagamento degli operai, faccio presente che all’atto della vendita percepirà per legge il 50% del ricavato.
    Fino ad allora avevamo tutto in comune compreso il conto corrente, che è ancora aperto perchè non ho i fondi per chiuderlo dato che lo ha lasciato in rosso compresso del fido.
    Quest’anno il a metà gennaio lo ha messo all’incasso pur sapendo che i soldi non c’erano e che stavo cercando di ottenere un prestito, tentativo vano perchè essendo che mi ha lasciata piena di debiti da paura a causa di qualche ritardato pagamento non sono riuscita in quest’intento.
    i sessanta giorni termineranno il 6 aprile e io sono disperata sono venti anni che pago la mia casa e tra cinque mesi terminerei di pagarla.
    Cosa posso fare?
    A cosa sto andando incontro a causa di questo spregevole essere che non gli è importato niente nemmeno dei suoi tre figli?
    Che cosa posso fare per limitare i danni?
    Per favore mi risponda.
    grazie
    e saluto cordialmente

    cinzia

    30 marzo 2010 at 15:25

    • Ormai il danno è fatto. Non faccia confusione, i 60 giorni sono per evitare l’iscrizione in CAI, ma visto il poco tempo a disposizione credo che non possa più fare molto. Il protesto + l’iscrizione al CAI Le inibiranno qualsiasi accesso al credito, eventuali fidi a Sua disposizione potrebbero essere revocati.
      Il pericolo più immediato è che Suo marito usi l’assegno protestato per intentare un’azione esecutiva nei Suoi confronti, Le consiglio di parlarci subito – e cercando di rimanere quanto più calma possibile – e di trovare un accordo per evitare questa possibilità.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 11:55

  22. dopo 12 anni di lavoro mi sono licenziato, lo stato mi ha preso il mio tfr per intero. pagavo gia 1/5 dello stipendio da 10 anni per tasse arretrate. la mia domanda: è giusto che lo stato mi prenda tutto il tfr? o era meglio che prendesse sempre 1/5 ?? aspetto risposta… grazie mille

    francesco

    30 marzo 2010 at 15:09

    • La Corte costituzionale con sentenza n. 438 del 9 dicembre 2005, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 4 della legge 8 giugno 1966, n. 424, nella parte in cui consentiva la sequestrabilità e pignorabilità del TFR, per il realizzo dei crediti da risarcimento del danno eventualmente causato dal dipendente, anche oltre i limiti di un quinto.
      Vero è che si parla di dipendenti pubblici in questo caso, ma secondo me ci sono gli estremi per impugnare il pignoramento. Contatti un legale.

      antonio iuri donati

      31 marzo 2010 at 00:05

  23. Buongiorno, vorrei porle gentilmente questo quesito. Sto per cedere la mia quota in una snc composta da due persone (io e un altro socio amministratore entrambi al 50%) , chi compra si dovrebbe accollare i debiti (circa 30mila euro) che la società ha in corso, cosa devo fare per tutelarmi nel caso i l nuovo socio non ottemperi al debito per non essere perseguibile dai debitori?
    So che non si è perseguibili per i nuovi contratti stipulati dopo la cessione, ma per tutelarsi da quelli esistenti quando ero socio come devo procedere? Grazie, saluti.

    Mad Max

    30 marzo 2010 at 14:07

    • Bisogna vedere che tipo di debiti sono quelli contratti, dato che non è raro nel caso di società di persone vedere i soci contrarre prestiti personali a proprio nome salvo destinarli all’uso della società…
      Se trattasi invece di debiti contratti dalla società, sarà sufficiente che l’accollo dei debiti sia sancito dall’atto notarile (debitamente registrato) e che ne sia data comunicazione ai creditori.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:46

  24. Buon giorno,
    ho un quesito da porvi:
    mia sorella è venuta a mancare la settimana scorso purtroppo, oltre alla disperazione per l’accaduto ora stiamo pensando alle pratiche burocratiche.
    Mia madre che circa due anni fa aveva la delega sul c/c cointestato con mia sorella ha chiesto un finanziamento, ora mi chiedevo se l’assicurazione estingue il debito in caso di decesso.
    Purtroppo si è trattato di suicidio e ho letto su diversi siti di assicurazioni che è esclusa la copertura per questi casi. E’ davvero così?
    Mia madre non può assolutamente coprire le rate visto che percepisce solo una pensione sociale di 300 euro, la rata ammonta a 400 euro.
    Cosa possiamo fare, mia madre è proprietaria della casa dove abita.
    Grazie

    Elisabetta

    30 marzo 2010 at 13:37

    • Condoglianze.
      Non ho capito bene chi aveva contratto il debito, se la madre o la sorella defunta. In caso di suicidio dell’assicurato, l’art. 1927 del codice civile dispone che se il suicidio è avvenuto prima che siano decorsi almeno due anni dalla stipulazione del contratto, l’assicuratore non è tenuto al pagamento delle somme assicurate, salvo patto contrario.
      Pertanto controllate bene che il contratto non abbia particolari limitazioni, l’assenza delle quali potrebbe far scattare la copertura assicurativa.
      Se anche l’assicurazione non coprisse il fatto luttuoso, potete considerare la possibilità di rinunciare all’eredità, il che vi esonererebbe dal pagamento del debito.
      Quanto sopra, come detto, nell’ipotesi che il contraente sia stato la sorella. Nel caso invece che il contraente sia stato la madre, con quasi assoluta certezza l’assicurazione non coprirà per la morte di un familiare. In questo caso l’unico consiglio che posso darVi è di cercare un accordo con la società finanziaria.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:43

  25. salve anni fa comprai una macchina con un finanziamento compass….le rate erano della durata di cinque anni…ma dopo due anni non pagi piu’….dopo un po venne a casa mia un agenzia recupero credito con cui fecemo un piano di rientro l importo ke avrei dovuto dare alla compass era di 12000 euro e concordai con loro 6000 euro . mi fecero firmare delle cambiali con scadenza mensile ma poi avendo avuto problemi con l arrivo di queste cambiali ci misimo d accordo con la variazione di pagamento e quindi ogni mese fACCIO un bonifico intestato a loro…..ora mi kiedo cosa devo fare quando avrò finito di pagare i 6000 euro? mi devono restituire le cambiali? devo ricevere una ricevuta di tutto cio? saro’ pulito per eventuali finanziamenti? sicuro di una risp. vi porgo i miei cordiali saluti

    davide

    30 marzo 2010 at 12:46

    • Male ha fatto ad accondiscendere ad una variazione di pagamento senza pretendere l’immediata restituzione degli effetti. Le cambiali sono ancora in giro, non si capisce bene a quale titolo, e potrebbero causarLe notevoli problemi.
      Alla fine del piano di pagamento (con la speranza che l’accettazione della transazione Le sia stata data per scritto), pretenderà adeguata lettera liberatoria.
      Dal momento del saldo, anche a stralcio, dovranno trascorrere 36 mesi prima che la Sua posizione si regolarizzi nelle Centrali Rischi (SIC).

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:13

  26. Buongiorno,
    circa 20 anni fà ho avuto delle insolvenze con diversi istituti di credito, in quanto svolgendo un’attivita imprenditoriale che, per il ritardo o per il mancato pagamento da parte dei clienti, mi sono trovato esposto con fidi,prestiti e mutui.Fu attaccato il mio patrimonio e quello dei miei fidejussori con vendita nel 2007 dei miei appartamenti, senza il totale soddisfo dei creditori.Nel 1999 in occasione di una procura che mio padre mi doveva concedere sul c/c, l’impiegato della banca si rifiutò di accettarla in quanto il mio nominativo era stato iscritto alla c.rischi della banca d’italia. Successivamente sono riuscito ad avere un c/c semplice (chiaramente) e successive carte di credito con rate addebitate sul conto. Con il passare degli anni mi sono visto arrivare diversi inviti da parte di noti ist.finanziari che mi chiedevano di aderire ai loro servizi. Di recente la mia banca, con la quale canalizzo accrediti e addebiti, mi ha proposto un fido; ma dopo controlli alla c.r. b.d’italia non mi venne concesso. Rimango a loro dire un buon cliente ma, fino a quando risulterà il mio nominativo presso bankitalia?
    Vi ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.
    Franco 31 marzo 2010

    franco

    30 marzo 2010 at 12:10

    • Le tempistiche per la cancellazione del dato negativo dalle SIC sono fino a 36 mesi dalla regolarizzazione del ritardo o dal saldo del debito, ovvero fino a 36 mesi dall’ultimo aggiornamento della banca dati. In assenza di regolarizzazione, se l’ente avente diritto aggiorna puntualmente la banca dati, la cancellazione potrebbe anche non avvenire mai. Suggerimento: il debito, visto il tempo trascorso, sarà stato senz’altro cartolarizzato; Le conviene risalire all’attuale creditore cessionario e proporre un’opzione transattiva quale un saldo a stralcio.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 23:10

      • Grazie x avermi risposto. Preciso che non vi è nessuna cartolarizzazione, in quanto,i creditori, (solo banche) hanno attaccato gli immobili che coprivano dell’80% gli scoperti. Pertanto essendo diversi istituti, come faccio a proporre una transazione a saldo e stralcio? Dopo 20 anni, credevo, che la cancellazione avvenisse automaticamente. Le pongo un’altra domanda: se volessi intestare a mio figlio maggiorenne, al momento senza reddito, l’acquisto di un immobile è possibile con il mio reddito facendo da garante?
        e nel caso contrario, quale alternativa potrei avere?
        La ringrazio per l’attenzione e augurandoLe buon lavoro, cordialmente La saluto.

        franco

        31 marzo 2010 at 11:18

        • In questo caso la proposta di saldo a stralcio (anche con una sostanziosa decurtazione del dovuto) dovrà essere fatta ad ogni creditore.
          Se Lei presterà garanzia per il figlio, ma la proprietà dell’immobile sarà solo sua, non dovrete temere aggressioni immobiliari; dubito tuttavia che, viste le segnalazioni, una banca accetterà la Sua garanzia (ma tentar non nuoce in questo caso).

          antonio iuri donati

          31 marzo 2010 at 13:11

  27. Vorrei cortesemente sapere, tecnicamente, quando si può considerare avvenuta la negoziazione di una cambiale pagherò?
    O meglio, come faccio a risalire all’epoca di negoziazione di una cambiale pagherò? Quale è l’avvenimento che si tiene in considerazione?
    Grazie.

    fabrizio

    30 marzo 2010 at 10:23

    • Mi specifichi meglio la domanda: a quali fini? Le cambiali sono effetti pagabili a vista alla scadenza. Ai fini del protesto, questo è levabile entro due giorni dalla scadenza.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 17:19

  28. ho in corso un pignoramento per ntasse non pagate, che interessa anche un conto corrente postale intestato a mia moglie sul quale accreditano la sua pensione di 500 € mese.
    e’ regolare ?

    ennio

    30 marzo 2010 at 09:56

  29. ho subito un pignoramento per tasse non pagate, e questo pignoramento interessa anche un conto corrente postale intestato a mia moglie su cui viene versata mensilmente la sua pensione di 500 €.
    è regolare tutto ciò?

    ennio

    30 marzo 2010 at 09:52

    • Dipende… a chi erano intestate le cartelle esattoriali?
      Lei era cointestatario del conto corrente postale?
      Lei e Sua moglie siete in comunione dei beni?
      Senza ulteriori elementi non posso darLe una risposta certa, comunque dalle Sue informazioni il dubbio è legittimo…

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 11:00

  30. Gent.mo Avvocato,
    ho contratto un abbonamento telefonico con la società 3HG e dopo appena 10 giorni, con raccomandata alla sede legale, ho disdetto lo stesso. Con altra raccomandata, entro i 30 giorni dalla data del contratto e su richiesta della 3HG, ho inviato un altra raccomandata in altra sede della stessa società telefonica. Oggi mi chiedono la penale per aver disdetto l’abbonamento. Non è nel mio diritto, visto le leggi vigenti sul ripensamento, recedere dal contratto entro i 10 e comunque non oltre i 30 giorni dalla firma del contratto ?
    Grazie e saluti
    Maurizio

    maurizio

    30 marzo 2010 at 09:41

    • Egregio Dottore,

      mi sa che ha saltato la mia domanda…
      Cordialmente
      Maurizio

      maurizio

      31 marzo 2010 at 12:13

  31. Salve dottore, le faccio questa domanda perche’ ho trovato questo forum per caso e sono rimasto davvero soddisfatto per la sua sapienza e cordialita’ nel rispondere alla gente che e’ in difficolta’. Circa tre anni fa ho fatto un prestito bancario con rate abbastanza alte e che pago regolarmente, circa due anni fa invece ne ho fatto un altro con rate piu’ basse da una finanziaria, e che da un anno non riesco piu’ a pagare, inoltre sempre due anni fa ho fatto anche un finanziamento piccolo, per l’ auto e purtroppo non riesco piu’ a pagarlo da circa un anno. Ora vi chiedo, siccome mi sono licenziato un anno fa per problemi personali, e quindi non possono intaccare la mia busta paga non avendola, l’ auto l ho venduta e quindi non ce l ho, possono intaccare la casa dove risiedo dalla nascita e cioe’ quella dei miei genitori anche se non e’ intestata a me? E poi posso scendere a patti con le finanziare firmandogli ad ognuna una tratta unica, dove io fra 3 mesi potrei pagargli tutto?, visto che sto aspettando una somma che mi verra’ versata in quella data? Dottore so gia’ che la mia domanda e’ lunghissima, ma so anche che non avrei il coraggio di farla a qualcun altro direttamente, la ringrazio anticipatamente, “Grazie”!!!!

    giuseppe!

    30 marzo 2010 at 01:40

    • In questo momento i Suoi creditori non possono aggredirLa, se non con un pignoramento mobiliare (dei mobili della Sua residenza), a meno che non riesca in qualche modo a dimostrare in qualche modo che non appartengono a Lei.
      Potrebbe essere utile cambiare in fretta residenza.
      La strategia scelta di “scendere a patti” è buona, ma aspetti di avere l’effettiva disponibilità del denaro. In quel momento, Le consiglio di fare ad ogni creditore un’offerta a saldo e stralcio, essendo passato un anno ritengo che un 70% potrebbe essere accettato. Se il credito fosse stato ceduto (ma non credo) potrebbe osare anche di più.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 10:14

  32. Salve!
    Volevo sapere se potrò detrarre nel 730 del 2011 un pagamento a saldo e stralcio di un debito, pagato ad un’agenzia di recupero crediti, effettuato quest’anno. Oltre alla lettera di cessione del credito e alla liberatoria che attesta l’avventuto pagamento devo procurarmi altra documentazione?
    Grazie!

    Giorgio

    29 marzo 2010 at 20:26

  33. Salve dott. Donati,
    mi hanno iscritto due ipoteche giudiziali, una Equitalia e l’altra una banca, ovviamente non sono in grado di pagarle.
    La prima di 102 mila euro e la seconda di 66, entrambe sono importi doppi dei debiti effettivi di 51 e 33.
    Le ipoteche sono “spalmate” su quattro immobili di mia proprietà, uno è la casa in cui abito, uno è un appartamento attiguo, gli altri due sono garages.
    La mia domanda è: è possibile, secondo lei, richiedere che le ipoteche siano iscritte in un solo immobile, quello in cui non abito e che non risulta come prima casa, in quanto capiente come valore (commerciale circa 140 mila euro), in modo da liberare perlomeno la prima casa?
    Se si, che procedura devo seguire?
    Grazie in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi.

    Marco

    29 marzo 2010 at 20:15

  34. ma se o plobemi con equitalia non posso fare piu finaziamenti

    Anonimo

    29 marzo 2010 at 19:57

    • Fintanto che Equitalia non Le avrà fatto degli atti, la Sua posizione debitoria verso l’erario rimarrà sconosciuta a banche e finanziarie. Non esiste difatti una banca dati accessibile agli enti erogatori dove siano censiti i ritardi di pagamento verso l’erario.
      Diverso, come dicevo, è il discorso se Equitalia avrà già spiccato degli atti giudiziari, che sono conoscibili dalle banche quali eventi pregiudizievoli per l’erogazione del credito.

      antonio iuri donati

      30 marzo 2010 at 10:30

  35. Buonasera,
    gentilmente pongo la seguente domanda:Avevo una profumeria (chiusa a febbraio 2005).
    A marzo 2010 mi arriva una richiesta di pagamento di un fornitore relativa a fatture del 2003.
    Le fatture di vendita (io ero un rivenditore) in quanti anni si prescrivono?

    Grazie

    aurora

    29 marzo 2010 at 19:40

  36. Volevo sapere che succede se si decade dalla rateazione equitalia. Come vengono effettuati i conteggi sulle cartelle? Se è stata già pagata la maxirata iniziale e tipo altre 10 rate delle complessive 72, queste somme già sborsate sono utilizzate per determinare il residuo delle cartelle? Siccome dal nuovo elenco sono stati tolti gli interessi di maggiore rateazione ma aggiunti gli aggi, mi chiedevo la somma pagata come quota di interessi di dilazione, interessi di mora, compensi di riscossione, spese escutive che erano conteggiate nella rata iniziale e le altre rate comprensive di interessi di maggiore rateazione che fine fanno? Grazie

    Alina

    29 marzo 2010 at 18:23

  37. Salve, ho una domanda. ho ricevuto delle cartelle esattoriali riguardanti debiti verso l’inps che dovevo pagare ai miei lavoratori dipendenti.
    Ma non avendole subito lette perchè arrivate in mia assenza, ho comunque compensato con l’iva a credito che avevo. cosa succede? il pagamento è valido? la cartella è stata cancellata oppure adesso ho un credito nei confronti dell’inps? grazie e spero in una esauriente risposta.

    Roberto

    29 marzo 2010 at 15:57

    • E’ piuttosto recente (15 giugno scorso) il provvedimento per il quale è lecita la compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti d’imposta.
      Legga qui.

      Si ricordi che per le cartelle esattoriali c’è l’apposita sezione.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 19:29

  38. gent.mo Dott. Cocco Bill,
    naturalmente scherzo, ma non scherzo nel fatto che mi è accaduto. nel 2003 acquisto un’auto usata. Consegno la mia auto per un prezzo da defalcare dalla nuova auto e finanzio tramire la carifn il restante debito. Firmato il contratto dopo un paio di giorni scopro, tramite telefonata della carifin, che il finaziato è superiore agli accordi con il concessionario. Telefono al concessionario e mi spiega che aveva messo dei soldi in piu per varie spese compresa una assicurazione da €. 500 mai richiesta ! Da segnalare che mi ha consegnato una copia di quel contratto completamente senza cifre nella parte finanziato e costi. Insomma in bianco ! Mi conferma di ritornare da lui per firmare un nuovo contratto corretto. Ci vado piu volte ma non lo trovo mai. Una di queste mi faccio consegnare il libretto a mio nome. Continuo a chiamarlo ma non mi risponde mai al telefono e non si fa trovare in concessionaria. Dopo quasi un anno mi chiamano, tramite telefono, dalla carifin e mi chiedono spiegazione. Spiego il tutto e mi chiedono di fare un fax con le mie rimostranze e per spiegare il fatto. Ne fecio addirittura due ma non mi rispose mai nessuno. Dopo quasi due anni mi chiama, sempre al telefono, un recupero crediti e mi spiega che devo pagare al piu presto. Sono passati quasi due anni e un paio di giorni fa, sempre al telefono, mi chiama un conciliatore. Mi spiega che sono nella banca dati protestati e che devo assolutamente pagare il debito alla carifin. Sta per scadere e mi faranno il decreto ingiuntivo. io sono sicuro di aver visto il primo contratto con la dicitura “annullato” e tra l’altro era sbagliati nelle cifre. ora mi chiedo: cosa devo fare? Sono sicuro d’esser stato truffato dal concessionario che, tra l’altro, è uno che spesso ha problemi con i clienti….Devo aspettare qualcosa di scritto? devo andare con un avvocato dalla carifin? e se lascio andare la cosa, considerando che il conciliatore mi ha detto che il contratto non è regolare ed è pieno di cancellature, cosa mi posso fare?
    grazie e scusa per la lungaggine del racconto. Naturalmente non ho mai avuto nessun tipo di problemi con nessuna finaziaria o banca. Prima volta in assoluto e ho 49 anni.

    Cordialmente
    Maurizio

    maurizio

    29 marzo 2010 at 15:44

    • Da come Lei espone i fatti si potrebbe pensare ad una vera e propria truffa. Le serve un legale che valuterà se è il caso di procedere con una querela.
      Aggiungo che quello che l’ha chiamata non era un “conciliatore”, ma un addetto al recupero crediti.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 19:21

  39. salve, vorrei porre una domanda. Ho un lavoro saltuario, guadagno circa 800 euro al mese per sei mesi l’anno. Devo far fronte ad un debito di circa 25.000 euro contratto con il proprietario di un locale che avevo in fitto tempo addietro (2005) quando ero titolare di un’azienda. A causa del mio ex compagno che mi ha sottratto dei soldi ho dovuto chiudere l’attività per evitare il fallimento, ho fatto fronte a tutti i debiti tranne a questo perchè è davvero una somma insostenibile per me. L’avvocato del proprietario del locale mi aveva mandato l’ufficiale giudiziario, in seguito avevamo preso l’accordo di pagare un po’ alla volta (tipo 1000 euro al mese più o meno) aggiungendo una penale di 5.000 euro,in più ho lasciato a lui tutta l’attrezzatura che era nel locale. Non ho potuto far fronte a questo impegno e non ho pagato. Ora lui mi ha nuovamente inviato una lettera di diffida chiedendo l’intero importo (30000 euro) più le spese entro quindici giorni, altrimenti mi manda nuovamente l’ufficiale giudiziario. Io questi soldi non ce li ho, al di fuori degli 800 euro che prendo per sei mesi e che spendo per vivere non ho proprio altro, non posso proprio pagare, come posso fare? Tra l’altro vivo a casa di mio padre. Vorrei anche sapere se l’ufficiale giudiziario può prendersi le cose di mio padre e mia sorella che vivono con me e se può recarsi presso il mio datore di lavoro. Ho un contratto di collaborazione occasionale, senza busta paga. Che soluzione può esserci?

    m.teresa

    29 marzo 2010 at 12:38

    • Per quanto riguarda il pregresso debito, ormai è decisamente tardi per mettere in campo strategie di gestione.
      Un eventuale pignoramento mobiliare potrebbe rivolgersi a tutti i beni presenti nell’appartamento, a meno che non se ne possa dimostrare con documenti (fatture o altro) il possesso di terzi.
      Potrebbe essere utile cambiare velocemente la residenza.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 16:46

  40. sono andato in pensione nel 1993 ed ora mi accorgo che il calcolo delle spettanze pensionistiche sono errate in quanto non è stato considerato che il collocameto in quiescenza per inabilità assoluta a qualunque lavoro avveniva successivamente al riconoscimento a causa di servizio.
    Si desidera sapere se possso richiedere il ricalcolo della pensione e ove si dovesse riconoscere tale circostanza a quanti anni ammonterebbe il riconoscimento.
    Grazie Gaspare Di Rosa

    gaspare

    29 marzo 2010 at 10:47

  41. Gentile Avvocato, veng a lei per chiederle di aiutarmi a risolvere un problema. Mio marito ha anocra intestata un’azienda di autonoleggio con conducente, l’autista è lui stesso, ma nell’agosto del 2008 ha subito un’emorragia cerebrale ed è stato fermo con il lavoro, e lo è ad oggi. In quel periodo chiesi alla Santander di poter pagare rate più basse,per il leasing, ma il rifiuto fu assoluto (non si riesce assolutamente a comunicare con qualcuno che sia più di un operatore, che pare abbiano addestrato a non pensare o comunque a non trovare soluzioni). Siamo riusciti, indebitandoci ad arrivare a Gennaio, sempre pagando (e ad ogni ritardo partiva lo stalking da parte dell’agenzia di recupero credito, che sa ancora meno degli operatori. Detto ciò, eccoci con due rae in ritardo, ma una potrei pagarla a breve e l’altra cin un mese di ritardo, Avvocato, ora minacciano di ritirare l’auto. Noi gliela daremmo, ma il problema è che dovremmo, pagare la differenza del valore tra a quanto la nedono e quanto vale. Cosa possiamo fare? Grazie mille. FABRIZIA

    FABRIZIA

    29 marzo 2010 at 10:18

    • Mi dispiace per Suo marito. Purtroppo se la società di leasing chiede la restituzione del mezzo siete tenuti a darglielo immediatamente, altrimenti rischiate una denuncia per appropriazione indebita.
      La soluzione ideale sarebbe trovare un terzo disposto a subentrare nel leasing oppure vendere il mezzo in autonomia e con il ricavato saldare il leasing. Solo così eviterete il peggio, ovvero che il mezzo sia ritirata dalla società finanziaria e venduto da loro: in questi casi la vendita viene poco curata (per usare un eufemismo) e vengono caricati esosi interessi e spese di procedura. Il ricavato della vendita quindi non basta quasi mai per coprire il totale da restituire, e per la parte rimanente – dopo – la società vi tornerebbe a cercare…

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 15:39

  42. Nel dicembre 2008 ho rilasciato ad una impresa costruttrice per acquisto casa un assegno dell’importo di €.40.000 datato 03.04.2009 data prevista per rogito notarile
    a tale data la casa non era pronta, il costruttore non ha mai presentato a nessuna banca l’assegno per l’incasso, tuttavia nel mese di settembre mi viene notificato un atto di precetto!!!
    Nel frattempo la costruzione non viene ultimata in quanto il comune blocca lavori perchè non a norma!!!
    Rivoltami ad un avvocato viene fatto ricorso all’atto di precetto, in sentenza un giudice stabilisce che atto precetto è valido e volendo il costruttore può chiedere pignoramento!!!
    La casa ancora non è a norma nè tantomeno finita!!!
    Se il costruttore chiede il pignoramento dello stipendio (preciso sono dipendente pubblico) ed io nel frattempo chiedo un prestito con cessione del quinto, cosa succede??? si mette in coda così possiamo attendere l’iter giudiziaro di richiesta annullamento contratto acquisto della casa o ha la precedenza???

    Patrizia Cerutti

    29 marzo 2010 at 09:16

    • Mi pare strano che l’assegno non sia stato messo all’incasso, e anche il fatto che Le sia stato notificato atto di precetto senza che prima Le sia stato notificato il decreto ingiuntivo. Ad ogni modo la sentenza del Giudice di pace chiarisce che l’iter è stato regolare, pertanto non Le rimane che pagare. Purtroppo, e salvo successivi interventi del giudice.
      Pignoramento e cessione volontaria del quinto dello stipendio possono coesistere, pertanto a nulla varrebbe ai fini di ritardare il pagamento fare la cessione adesso.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 15:33

  43. Buon giorno, sono in una situazione simile a quella della Signora che ha paura che le pignorino i mobili della nonna. Risposta del 19/12/2009, che però non riesco a visualizzare. Tregiorni fa, gli ufficiali giudiziari hanno redatto un verbale nel quale hanno inserito anche i mobili di mia eslusiva proprietà, ma non documentata. Ho aiutato un amico in difficoltà, fornendogli una residenza come ospite presso la mia abitazione. Ora gli ufficiali mi spiegano che a meno che io non dimostri la proveninza e l’acquisto di ciò che è in casa mia, verrà tutto portato via e messo all’asta. Fortunatamente non ho quasi niente!! Come posso però tenermi quei 2 mobili antichi che la nonna mi ha lasciato alla sua morte? Può bastare una lettera che i miei genitori mi hanno scritto qualche anno fa in cui mi augurano una vita meravigliosa e mi regalano i mobili per la mia casetta??
    Altrimenti cosa devo fare?? Quale documento può tutelare le mie cose, visto che i debiti non sono miei?

    emanuela

    29 marzo 2010 at 09:10

    • Qualche tentativo poteva essere fatto, ma prima che l’ufficiale giudiziario facesse il verbale di pignoramento, adesso purtroppo è troppo tardi.
      Può tentare di fare opposizione al pignoramento, ma lo considererei un tentativo velleitario, la lettera che Lei cita non credo abbia alcuna valenza in giudizio.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 15:25

  44. Ex coniuge pensionato residente ma non proprietario immobile in sofferenza debitoria finanziaria e carte di credito impossibilitato pagamento rate,proprietario due macchine valore esiguo. Come evitare umiliazione pignoramenti beni mobili presso abitazione figlio con presenza beni mobili di provata mia proprietà.Nel caso cambiasse residenza c’è un periodo retroattivo?Con la finanziaria c’è un fidejussore,che rischio corre?

    Maria Dolores

    29 marzo 2010 at 08:39

    • Il fidejussore corre i medesimi rischi del titolare del finanziamento, ivi compresi tutti i tentativi di recupero del credito sia giudiziali che stragiudiziali.
      Per evitare il pignoramento dei beni mobili, è sufficiente essere in possesso dei documenti che attestino la proprietà degli stessi ad un terzo.
      E’ improbabile che le automobili subiscano pignoramento se il loro valore di mercato è zero, le spese di procedura supererebbero il ricavo.

      antonio iuri donati

      29 marzo 2010 at 12:29

      • Ringrazio per la sollecita risposta mi preme ancora sapere se nostro figlio,proprietario dell’immobile,potrebbe dare in commodato d’uso gratuito l’immobile onde evitare pignoramento di quei beni non dichiaratamente miei.Prima di aggredire il fidejussore il creditore può chiedere il sequestro continuativo del quinto della pensione?Grazie per le risposte potrà e vorrà darmi

        Maria Dolores

        29 marzo 2010 at 13:12

        • Non importa che faccia comodato d’uso per tutto l’immobile, ma basta che lo faccia per i beni mobili (ben inteso, meglio sarebbe stato se il comodato d’uso fosse stato fatto prima dell’insorgere dei debiti… ad oggi in teoria potrebbe essere impugnato dal creditore).
          Il garante del finanziamento e il diretto intestatario sono responsabili in solido, quindi la finanziaria deciderà a suo piacimento su chi rivalersi.

          antonio iuri donati

          29 marzo 2010 at 14:52

          • Ancora grazie .agirò in tal senso. I debiti non sono ancora protestati, ma lo saranno entro breve,salvo l’intervento di un miracolo . Cordiali saluti Maria Dolores

            Maria Dolores

            29 marzo 2010 at 15:38

      • Grazie per la sollecita risposta.Mi preme sapere ancora cosa è possibile fare per i beni mobili per i quali non esiste dichiarazione proprietà terzi? E se la casa fosse in commodato d’uso gratuito? Si può “confezionare” una dichiarazione di proprietà di terzi? I creditori non possono prima rivalersi sulla pensione diluendo debito altrimenti superiore a pensione stessa? Grazie in anticipo,ma sono veramente angosciata visto che le altre volte il peggio è stato evitato,ma questa volta la vedo un pò dura avendo dato fondo a tutto Maria Dolores

        Maria Dolores

        29 marzo 2010 at 13:48

        • Mi scuso per avere inviato doppia replica,ma per un mio errore pensavo non fosse partita la prima. Ancora grazie

          Maria Dolores

          29 marzo 2010 at 13:54

  45. Facendo rinuncia ad un’eredità di un genitore che non comprende proprietà immobiliari né conti correnti o altri valori “registrati” (ma che, in compenso, si sospetta pottebbe riservare “sorprese” di debiti del de cuius attualmente non conosciuti) ma di cui facevano parte oggetti di uso comune (mobilia, suppellettili, ecc.) e ricordi di famiglia di complessivo basso valore cui di è preso possesso, tale rinuncia in che modo potrebbe essere impugnata da eventuali creditori del de cuius che dovessero farsi vivi? In pratica, c’è davvero concretamente la possibilità che qualcuno vada a controllare se il mio salotto in similpelle e gli album di foto delle gite di famiglia li ho portati a casa mia dopo la morte del de cuius??? Esiste una procerdura di accertamento standard “a maglie fitte” che scatta automaticamente quando
    uno fa una rinuncia all’eredità?
    Grazie anticipatamente per la corttese risposta…

    Paolo

    28 marzo 2010 at 20:56

    • In teoria basterebbe l’appropriarsi anche di un oggetto di scarso valore per aver fruito dell’eredità e quindi non potervi più rinunziare, in pratica potete dormire sonni tranquilli…

      antonio iuri donati

      28 marzo 2010 at 21:21

      • Grazie per la veloce risposta. Ancora una cosa: si può fare una rinuncia all’eredità anche dopo essere venuti a conoscenza uffufialmente dei debiti del de cuius
        (verso privati e/o Equitalia) oppure in quel caso è troppo tardi?
        Grazie ancora!

        Paolo

        29 marzo 2010 at 08:34

        • Si può ancora fare, purchè non siano trascorsi i dieci anni e purchè nel frattempo non si sia fruito dell’eredità (vero è che la rinunzia dovrebbe essere impugnata dai creditori, ma è improbabile che lo facciano se non stiamo parlando di ingenti capitali e senza prove più che certe, chi si andrebbe ad infognare in una causa lunga e dagli esiti incerti per poche migliaia di eur?).

          antonio iuri donati

          29 marzo 2010 at 09:50

          • Chi? A logica si spera nessuno, anche se, parlando ad esempio di Equitalia, noto che spesso la logica non la utilizzano molto…
            Comunque grazie per la consulenza e seriamo bene!

            Paolo

            29 marzo 2010 at 10:36

  46. gentile DOTTORE DONATI,vi disturbo ancora, perche non cello piu la pace con questa societa creditrice.sono stato contactato di rinovo di un studio legale quale fa parte di UNIREC uale mi ha ditto che parlera con compass di farmi un favore di pagare 100 e mensili con cambiali .Dopo un giorno mi telefona e dicendomi che a rizolto questa problema con difficolta e in 2 di aprile di venire a prendere cambiali.io in questa data non posso venire e quello mi ha detto che allora il compass va avanti con la causa e mi manda un ufficiale gistiziario acasa.non hanno rispetato piu la lege. a me mi hanno mandato lettere semplicee solo minace .sono disperato. mi po aiutare lei con un consilio?grazie.

    ionut daniel

    28 marzo 2010 at 20:50

    • Intanto non si tratta di uno studio legale, ma di una società di recupero crediti come denotato dall’iscrizione UNIREC. Non si lasci intimidire più del dovuto, i termini perentori che stanno usando con Lei sono dati dai termini di scadenza del loro mandato, non dalla vera imminenza di un’azione legale. Li ricontatti e fissi un appuntamento che Le sia congeniale, se intende pagare con le modalità che Le hanno proposto.

      antonio iuri donati

      28 marzo 2010 at 21:18

  47. buon giorno. volevo chiedere se la segnalazione al crif dopo i termini di legge viene cancellato anche alla finanziaria che ti ha segnalato. e se potra’ concederti ancora un finanziamento. grazie.

    carmine

    28 marzo 2010 at 13:40

    • In linea puramente teorica, ai sensi del Dlgs. 196/03 (Codice della Privacy), i dati inerenti il cliente dovrebbero essere conservati solo fino ad un determinato lasso di tempo, decorso il quale dovrebbero essere cancellati. Questo vale anche per i dati inerenti la regolarità dei pagamenti; se un soggetto è stato cancellato dal Crif significa che il rapporto con la finanziaria è estinto da tempo, andando a chiedere un nuovo finanziamento alla stessa finanziaria i precedenti ritardi non dovrebbero influire pertanto sull’istruttoria.
      La realtà comunque è fatta di altro… pare che molte finanziarie abbiano della banche dati “occulte”, dove i dati rimangono per sempre… chiaramente lo dico con il beneficio del dubbio, ma si sa che a pensare male…

      antonio iuri donati

      28 marzo 2010 at 14:13

  48. BUONGIORNO.
    se la carta e intestata a uno dei due amministratore di una s.r.l. in caso di mancato pagamento di una carta di debito (amex) la segnalazione al cai è solo per l’amministratore o anche per la società?
    nel caso in cui l’amministratore pur rimanendo socio aveva gia dato le dimissioni prima del mancato pagamento la segnalazione è per la persona fisica oppure per la società?

    J.J. S.R.L.

    28 marzo 2010 at 10:53

    • La segnalazione sarà per l’intestatario della carta, quindi l’amministratore.
      A nulla rilevano le dimissioni in questo caso.
      In caso di dubbio, Le consiglio una visura in CAI ed in CRIF.

      antonio iuri donati

      28 marzo 2010 at 14:04

  49. salve Dott.Antonio Iuri Donati
    vorrei farle questa domanda con la speranza di avere presto una risposta da lei,un mio amico si trova in una situazione abbastanza confusa.
    Qualche mese fa il padre di questo ragazzo è stato accusato di Frode Fiscale,si parla di diversi soldi circa 500.000 (il padre non vive con lui già da parecchio tempo perché divorziato con la madre)e sono in atto diverse inchieste..quello che mi domando e se possono in qualche modo rifarsela con il figlio in caso che lui non paghi o per qualsiasi altro motivo…

    Aspettando una risposta,Cordiali Saluti

    assunta

    27 marzo 2010 at 23:17

    • Tre sono le cose che deve temere il Suo amico:
      1) se ha prestato garanzia per il padre in qualche modo (es. fidejussione bancaria, o avallando degli effetti);
      2) se in qualche modo ha fatto da “prestanome” o comunque è comparso come socio nelle attività del padre;
      3) in un futuro, ipotizzando un carico residuo di debiti del padre dopo la sua morte, una parte di questi andranno in eredità. Il Suo amico però in questo caso ha la possibilità di rinunciare all’eredità.
      Se non si verifica una di queste tre ipotesi, e salvo altri dettagli, il Suo amico può stare tranquillo.

      antonio iuri donati

      28 marzo 2010 at 13:48

  50. mi sono arrivate delle cartelle esattoriali di notifica per contributi non pagati dell’anno 1987. è solo da due anni che lavoro come operaio non ho soldi per pagare 23000 euro. chiedo non sono in prescrizzione dopo 23 anni e se io non pago a cosa vado incontro? spero in una risposta grazie

    raf

    27 marzo 2010 at 21:01

    • Per parlare di intervenuta prescrizione bisognerebbe conoscere la tempistica delle notifiche degli atti inerenti alle cartelle e non impugnati.

      Non pagando le cartelle esattoriali, lei rischia il pignoramento del 20% del suo stipendio di operaio.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 04:30

    • ho delega sul conto corrente di mia moglie avendo debiti verso l imps possono pignorare il conto corrente?

      Anonimo

      28 marzo 2010 at 21:19

    • ho delega sul conto corrente di mia moglie avendo debiti verso l imps possono pignorare il conto corrente?

      raf

      28 marzo 2010 at 21:21

      • Se Lei è solo delegato la risposta è no. La delega infatti da la possibilità di operare sul conto, ma non la titolarità del rapporto con la banca.

        antonio iuri donati

        29 marzo 2010 at 10:21

  51. è possibile che i figli debbano pagare a una finanziaria di recupero credito i debiti contratti dal padre morto?

    Anonimo

    27 marzo 2010 at 17:29

    • Non solo è possibile, ma è certo. Se non si è provveduto a rinunciare formalmente all’eredità.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 04:27

      • Il debitore ha 10 anni per rinunciare all’eredità, salvo tacita accettazione, ovvero non deve aver fruito nemmeno in minima parte dell’eredità prima dell’atto di rinuncia.
        Se non se ne può fare a meno, in questi casi comunque i creditori sono – di solito – piuttosto accondiscendenti a opzioni transattive favorevoli per il debitore.

        antonio iuri donati

        28 marzo 2010 at 13:56

  52. la mia domanda e la seguente hò venduto un auto circa 2 anni e 5 mesi che e ancora in mio possesso in quanto chi la acquistata mi a versato interamente la somma stabilita tramite bonifico ma a tottora il compratore non si e più sentito ed io continuo a pagare l’affito del garage,c’è una legge in merito e fino a quando devo tenerla per essere libero da obblighi con chi la acquistata..grazie per la risposta

    alfonso

    27 marzo 2010 at 17:18

  53. Buongiorno… volevo porre un quesito, poichè non so proprio cosa fare. Nel 2009 , a causa di una serie sfortunata di eventi e raggiri, sono stata costretta a chiudere la mia attività rimanendo con molti debiti. Non potendo onorarli, sono finita protestata, e anche senza lavoro. Attualmente l’unico che sostenta la famiglia è mio marito con uno stipendio di 1300 circa mensili. Mi ritrovo con un’ingiunzione di pagamento dell’INPS, che entro breve mi porterà alla condanna penale, poichè non sono in grado di pagare, e ora è arrivata anche l’ingiunzione di pagamento a mio marito per un’assicurazione con l’INA ASSITALIA che dopo la chiusura non è stato più in grado di pagare. La mia domanda è questa: guadagnando 1300 euro mensili, e pagando un mutuo che porta via 986 euro al mese, e avendo moglie e tre figli minori a carico, l’INA può arrivare e pignorare a mio marito il quinto dello stipendio? Se così fosse non saprei come sfamare letteralmente i miei figli. E io, che non posso pagarmi un avvocato, e non posso usufruire del patrocinio gratuito poichè il reddito dell’anno scorso supera di poco il limite massimo, come posso riuscire a difendermi?

    simona

    27 marzo 2010 at 16:52

    • Allora Simona, nel tempo il suo stipendio potrebbe essere pignorato di un quinto per soddisfare i debiti di origine contributiva (INPS) e di un altro quinto per far fronte al pagamento coattivo del debito assicurativo.

      La situazione non mi sembra tuttavia drammatica, posto che il debito con Ina Assitalia dovrebbe essere limitato all’annualità corrente del premio non corrisposto e che, pagando una penale contenuta, è sempre possibile rescindere il contratto attraverso una comunicazione AR di disdetta, inviata nei termini previsti in riferimento alla scadenza annuale.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 04:24

  54. salve,ho 47 anni e sono titolare di un una ditta individuale artigianale,moglie casalinga e figlia minorenne
    nel 2009 causa grave malattia ,che mi porta ad un’invalidita’ permanente
    dell’80%,riesco solo a far fronte ai pagamenti degli affitti(laboratorio e abitazione)e di tutte le varie bollette tranne quella infostrada.
    non riesco a rientrare di un fido(5.000euro)e una carta di credito(circa 4.000euro) con unicredit che ha estinto i miei conti e passato la mia pratica definita ad incaglio ad un’altra società con cui ho concordato
    un rientro con versamenti mensili variabili a seconda delle mie condizioni
    con questa soluzione ho agito anche su due rimanenze di prestiti da estinguere.
    il mio problema fondamentale ora e continuare a lavorare per poter estinguere questi debiti perchè alla riapertura dell’attivita ho avuto
    la visita dell’ASL sicurezza sul lavoro che mi ha imposto di mettere a norma locale e attrezzatura costo simato 18.000euro.
    grazie ad un iniziativa del comune di torino (progetto FACILITO’)
    la FINPIEMONTE approva la mia domada di 19.000euro di cui il 25% a fondo
    perduto e mi chiede le coordinate bancarie unicredit perche convenzionata
    vado a parlare dal direttore e mi nega la disponibilita’della banca nei miei confronti causa problemi riportati
    come posso fare per venirne a capo?anche perche l’unico modo per rientrare dei debiti e il lavoro,non ho proprietà immobili solo una vecchia passat del 2003
    la ringrazio della sua attenzione e apetto un suo consiglio
    Giovanni Garino

    gianni

    27 marzo 2010 at 16:08

    • Bisognerebbe conoscere che tipo di convenzione è in essere fra Finpiemonte e banche. Molto probabilmente essa prevede la partecipazione al rischio per la banca convenzionata, ragione per cui il direttore di filiale può negare la disponibilità al prestito.

      Ad ogni modo, gentile Gianni, nelle sue condizioni di sovraindebitamento e contestuale nullatenenza è inutile cercare di ridurre la propria esposizione debitoria con interventi discontinui, a pioggia e, comunque, non finalizzati ad un effettivo rientro.

      Così non risolve nulla e, peraltro, rinuncia a risorse che potrebbero servirle a tirare avanti.

      Prenda atto della sua condizione di debitore insolvente e si comporti di conseguenza.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 04:14

  55. buongiorno
    Mia mamma e le sue sorelle alla morte del padre hanno accettato col beneficio d’inventario ed alla morta della madre hanno rinunciato all’eredetà sia per se stesse che per noi figli.
    La mia domanda è, i debiti di mio nonno ce li porteremo dietro ancora per quante generazioni?
    E ancora, c’è un termine di prescrizione per questi debiti ereditati?

    rossella

    27 marzo 2010 at 13:58

    • Nel momento in cui un chiamato all’eredità rinuncia definitivamente ad essa (cosa da fare al più presto quando risulti evidente e conclamata la passività) i suoi eredi non avranno ulteriori obblighi con i creditori.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 04:04

  56. Buon giorno, volevo chiedere una cosa.
    io circa 5 anni fa ho usufruito di una carta di credito che purtoppo non ho piu avuto modo di saldare, stamane mi è arriavata una lettera da parte di una scocietà di recupero crediti dove diceva che avrei dovuto pagare altrimenti sarebbero passati al pignoramento dei beni. ora io non ho disponiblità per poter sistemare la cosa. quanto tempo ancora posso temporeggiare? o comunque che soluzione dovrei adattare?
    grazie

    Anonimo

    27 marzo 2010 at 13:09

    • Il tempo è una variabile connessa alla determinazione del creditore ed all’abilità di temporeggiamento del debitore.

      Dunque non è quantificabile.

      Per le soluzioni implementabili acceda a questa sezione.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:59

      • Aggiungo che essendo trascorsi 5 anni al 90% di possibilità il credito è stato ceduto. La cosa migliore è offrire un saldo a stralcio, in questa fase anche un 20% del dovuto potrebbe essere accettato.

        antonio iuri donati

        28 marzo 2010 at 13:53

  57. Buongiorno!
    Ieri ho avuto l’esperienza peggiore della mia vita.
    Avevo un debito nei confronti di una dentista, che avevo un pò trascurato, la somma totale da pagare era di 1.000 euro, ed io ero riuscita ad anticiparne giusto 300 euro, poi ho avuto altri problemi economici, e mi era risultato praticamente impossibile saldare quel debito.
    Dopo quasi un anno, mi è arrivato un atto giudiziario dalla corte di appello di Roma, praticamente questa signora era andata avanti per vie legali, pignorandomi lo stipendio, con una somma che inizialmente ammontava a 3.100 euro.
    Ieri, data in cui mi accreditavano lo stipendio, sono andata allo sportello per ritirare dei soldi, e invece la somma intera dello stipendio era stata detratta da parte sua, e attualmente sono sotto di 4.660 euro, e fino a quando non avrò saldato totalmente questo debito non avrò più lo stipendio, non riuscirò più a pagarmi l’affitto, le altre rate che ho e soprattutto non potrò più vivere.
    Sono genitore singolo di tre figli, e non riuscirò più a garantirli nulla.
    Io vi vorrei tanto chiedere un aiuto, nel senso se è possibile fare una cosa del genere detraendo per intero tutta la somma dello stipendio, senza lasciare un minimo vitale ad un individuo.

    Giulia

    27 marzo 2010 at 10:48

    • Credo che le abbiano pignorato il conto corrente non lo stipendio.

      Chieda al suo datore di lavoro il pagamento in contanti oppure chieda l’accredito su un altro conto che provvederà ad aprire.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 02:55

  58. Salve vorrei sapere se avendo delle cartelle esattoriale di equitalia da pagare posso aprire un’attività commercciale. come e in quante rate posso pagare il mio debito ( circa 10.000 euro ) grazie

    giuliana avallone

    27 marzo 2010 at 09:40

    • Non c’è alcuna correlazione fra la sussistenza di debiti esattoriali e l’apertura di un’attività commerciale. Se non la controindicazione rappresentata dalla possibilità che le venga pignorato il conto corrente, vengano compensati eventuali crediti con la PA o pignorati quelli in essere con privati, le vengano pignorati allestimenti, merci o beni non strettamente legati all’attività anche se ad essa funzionali.

      Il debito con l’agente esattoriale può essere dilazionato fino a 72 rate. Ma il numero di rate concesso è a discrezione dell’agente esattoriale stesso e qualora questi individui oggettivi elementi di difficoltà nel pagamento di quanto dovuto da parte del debitore.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:57

  59. ho ricevuto da una società recupero crediti un sollecito di pagamento per la bellezza di N° 14 multe per non pagamento sosta o non rinnovo sosta a pagamento, avvenuto all’estero 7/8 mesi fa. Mai ricevuto un atto di notifica ed ora mi chiedono 1227 € da pagare nell’immediato. La lettera è giunta non per Raccomandata ed è arrivata dopo la data di scadenza prevista dal recupero credito.
    E’ uno scherzo o c’è da preoccuparsi? Se effettivamente ho ricevuto dette multe non devo esserne a conoscenza?
    Grazie
    Marie

    Marie.Vallois

    27 marzo 2010 at 09:23

  60. Mio marito riceveva la pensione italiana in Canada ed e’ morto il 9 novembre 2009. Ho inviato il certificato di morte al INPS il 15 dicembre con lettera ma nel frattempo il loro pagamento era stato direttamente depositato in banca, se l’assegno fosse arrivato via posta io non l’avrei riscosso, l’INPS deposita direttamente, e quindi non ho potuto rinunciare al pagamento. Adesso l’INPS vuol indietro il pagamento con interessi. La sua risposta alla mia lettera ha impiegato circa due mesi ad arrivarmi. Devo chiedere alla banca di ritornare il pagamento all’INPS elettronicamente per evitare ritardi. Dovrei aspettarmi ad altre complicazioni?? Grazie del vostro aiuto.

    Aldi Radicchi

    26 marzo 2010 at 21:21

    • Considerato che le Banche, in virtù delle vigenti Convenzioni in essere con l’Istituto, sono tenute a restituire gli importi che risultino accreditati su c/c bancario per periodi successivi al decesso del pensionato, la restituzione delle rate deve essere inizialmente richiesta alla Banca anche nel caso in cui il conto corrente risulti cointestato ovvero sia incapiente o eventualmente estinto.

      Le Sedi, qualora la Banca non ottemperi alla richiesta di che trattasi, provvederanno:

      C.1) nel caso di c/c che risulti legittimamente estinto, a richiedere la restituzione delle somme indebitamente accreditate al cointestatario del conto, al coniuge superstite ovvero agli eredi del pensionato, secondo l’ipotesi che ricorre;

      C.2) nel caso di c/c in essere cointestato, a richiedere la restituzione delle somme indebitamente accreditate al cointestatario del conto;

      C.3) nel caso di c/c in essere NON cointestato, ad avviare la procedura per il recupero coattivo del credito nei confronti dell’Istituto bancario, configurandosi anche in questa circostanza l’ipotesi di pagamento eseguito senza il preventivo accertamento dell’identità del percettore.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:47

  61. ho memesso assegni circolari ad una snc cancellata e estinta , la banca li può pagare sapendo che è estinta’

    loredana

    26 marzo 2010 at 16:04

    • Non so risponderLe con esattezza, ma a rigor di logica Lei ha emesso degli assegni in beneficio di un soggetto inesistente. Quindi a rigor di logica se il soggetto che può incassarli non esiste, la banca non può pagare a nessuno.

      antonio iuri donati

      26 marzo 2010 at 17:27

  62. Buongiorno,

    Mi chiamo Monica e sono una dipendente di una azienda .Il mio capo mi ha fatto la delega in banca per poter operare sul conto corrente della ditta ( emettere assegni, versare e prelevare). A volte mi capita di pagare alcuni fornitori quanto non c’è lui e quindi firmo io i assegni. Vorrei sapere chi viene protestato in caso di assegni scoperti visto che a volte i nostri clienti tardano a pagare oppure il titolare fa spesso prelevamenti a mia insaputa ? Grazie

    monica

    26 marzo 2010 at 15:54

    • Il protesto viene levato in relazione al soggetto giuridico. Ma nel RIP saranno comunque visibili informazioni relative a chi ha firmato l’assegno, cioè lei.

      Non è comunque una cosa simpatica e potrebbe comunque comportarle problemi di accesso al credito nel futuro.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:41

  63. Salve, vorrei esporvi il mio problema ho un mutuo da pagare,due carte di credito che non riesco a pagare, un debito che mi sottrae il 5 dello stipendio fino al 2014 in più un debito compass che pagavo fino a cinque mesi fà di circa 20000mila euro non sono proprietario di mobiglia di valore e la mia macchina è quasi da rottamare la casa sarà mia solo fra 25 anni la garante del prestito è la mia ex convivente che possierde solo un podere nelle filippine e quadagna 500euro al mese cosa mi succederà? è vero che dopo 5 anni decade tutto,vi prego risponetemi non dormo più la notte cosa rischio anche con le carte di credito?vi ringrazio a priori disperato

    Anonimo

    26 marzo 2010 at 15:17

    • La proprietà della casa è il suo punto debole. Non si affidi troppo alla presunzione che, essendo sua solo fra 25 anni, la casa non sia aggredibile.

      Le assicuro che i creditori le eproprieranno la casa ben prima che passino i 25 anni.

      In teoria, non appena il debito residuo del mutuo sarà tale per cui il differenziale rispetto al valore commerciale dell’immobile avrà capienza per l’importo vantato da uno dei suoi creditori, diverso dalla banca che le ha erogato il mutuo.

      Se ritiene di non poter pagare i debiti si deve disfare della proprietà immobiliare prima che sia troppo tardi.

      La prescrizione per debiti di origine finanziaria è decennale. Ma anche se fosse annuale, è sufficiente la notifica di una comunicazione di messa in mora per interrompere la prescrizione.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:37

  64. E’ possibile per il trattario rinunciare alla penale rilasciando dichiasrazione solo per la sorte?

    Anonimo

    26 marzo 2010 at 14:05

  65. Salve cerco informazioni in merito ad una carta aura,ero possessore di questa carta dal 2002 circa un anno fa ho avuto una sofferenza alla quale poi ho estinto,tale societa mi ha segnalato al CAI,chiedevo se e possibile tutt oggi chedere a codesta societa una copia del mio contratto in originale anche se tutt oggi siano passat 12 mesi dall estinzione perche se nn erro allora nn si era a conoscenza di poter essere segnalato al CAI e come dovrei fare per un eventuale ricorso al garante.grazie

    fabio

    26 marzo 2010 at 12:59

    • La CAI è l’archivio informatico costituito presso la Banca d’Italia nel quale confluiscono informazioni riguardanti irregolarità commesse dalla clientela nell’utilizzo degli assegni e delle carte di pagamento.

      .

      L’iscrizione al CAI avviene nel caso di utilizzo irregolare delle carte di pagamento ovvero quando l’emittente la carta abbia revocato il cliente dall’utilizzo della carta stessa a causa del mancato pagamento delle spese connesse con gli acquisti e i prelievi effettuati.

      La segnalazione, in caso di revoca, è obbligatoria

      L’iscrizione nella CAI per revoca dall’utilizzo di carta di pagamento dura due anni. Diversamente dagli assegni (dove il soggetto iscritto non può più utilizzare assegni per il periodo di 6 mesi), l’iscrizione relativa alle carte di pagamento ha valore soltanto informativo: ciascun emittente può quindi autonomamente decidere se rilasciare o meno una carta a un soggetto iscritto nella CAI.

      Per quanto sopra, non esistono validi motivi per un ricorso al garante. Può solo citare l’emittente FINDOMESTIC nel caso in cui lei abbia fondati elementi per ritenere errata o illegittima la revoca della carta AURA.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:24

  66. Cosa succede se un ex socio di srl ha firmato fideiussione omnibus e poi è uscito dalla società ma non ha revocato la fideiussione per colpa del commercialista?

    kikka65

    26 marzo 2010 at 12:16

    • Rischia di essere chiamato a pagare, a prima richiesta, i debiti contratti dalla società che eccedono il capitale societario.

      Anche qualora, in caso di fallimento, non vengano ravvisate specifiche responsabilità dei soci.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:11

  67. Nel 1971 ho subito un fallimento che ho ripagato con un concordato al 100%.
    Nel 1984,purtroppo, ne ho subito un’altro che è stato chiusa con la ripartizione dell’attivo nel 2002. Per una operazione bancaria sono state chieste mie informazioni alla RIBES, che ha decretato nulla in generale. Ma ha dato le sopracitate notizie come informazioni “storiche”. possono detenere e dare questo genere di informazioni è legale? Che cosa posso fare per impedirlo?

    gaetano nacci

    26 marzo 2010 at 11:56

    • Nulla. Si tratta di una informazione pubblica proveniente dal tribunale.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:08

  68. ho dei prestiti in corso che fino ad oggi ho sempre pagato, adesso non guadagno piu’ come prima perche’ essendo un operaio la crisi ha fatto si che non faccio piu’ ore extra quindi non riesco piu’ a farcela.essendoci delle assicurazioni sui prestiti e avendo conseguito un invalidita’ del 60% per due infarti quindi una malattia grave delle coronarie esiste quache modo per usufruirne? se incomicio a non pagare possono attaccare la casa che gia’ ha l’ipoteca della banca? per facore aiutatemi perche’ non so piu’ come uscirne sono tre mesi che non dormo piu’ e sono entrato quasi totalmente in depressione grazie di cuore se qualcuno riesce a darmi uno spiraglio di luce

    campopiano mario

    26 marzo 2010 at 10:59

    • A mio parere, anche se sembrerò brutale, le conviene vendere adesso la casa. Con la sola ipoteca di primo grado della banca a garanzia del mutuo ipotecario concessole.

      Potrà almeno “mettere in cascina” il differenziale fra valore commerciale dell’immobile di proprietà e importo residuo del mutuo.

      Nella sua situazione di sovraindebitamento non c’è alcuna possibilità di rientro dall’esposizione debitoria.

      La presenza di una ipoteca di primo grado sulla casa non impedisce agli altri creditori di aggredirla. Con un’ipoteca di secondo grado, basterà loro attendere con comodo che il pagamento delle rate del mutuo formi nel tempo la capienza per gli altri crediti vantati.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 03:06

  69. buon giorno, ringrazio anticipatamente.
    vi spiego la mia situazione: nel febbraio del 2007 ho comprato un oggetto di un valore di 5000£.ho pagato per 7 mesi dopo ho avuto delle difficoltà economiche che o sospeso le rate per 6 mesi. ho contattato la finanziaria è mi hanno detto che il credito era stato ceduto a un ufficio CQC e supporto legale rete, che sarebbe della stessa banca antonveneta. mi hanno detto di fare un piano di rientro, hanno cambiato la rata da 159£ a 242£, ho firmato tutto è ho iniziato a pagare. ho chiesto la liberatoria, ma vorrei un parere da voi esperti, la liberatori che mi hanno mandato ce scritto: la presente per confermarle che con il versamento di £ 242,00 da lei effettuato in data 01/02/2010 il finanziamento in oggetto risulta estinto.
    ella pertanto, in relazione al rapporto in oggetto citato, nulla più deve al nostro istituto.
    il numero di pratica è giusto.
    quello che vorrei sapere se questa liberatoria in futuro, può farmi accedere ad un finanziamento, o devo chiedere altro?
    grazie di quello che fate per noi povera gente.

    rocco

    26 marzo 2010 at 10:20

    • A partire dal 1° febbraio 2012 potrà chiedere alla CRIF la cancellazione dall’elenco dei cattivi pagatori.

      crif tempi

      Dopodiché potrà accedere di nuovo al credito.

      cocco bill

      28 marzo 2010 at 02:59

      • grazie cocco bill, buona domenica, a dimenticavo, oggi è domenica delle palme si scambia il segno di pace, be è come se l’avessi fatto,ciao a tutti.

        rocco

        28 marzo 2010 at 10:19

  70. Buongiorno,
    ad un lavoratore dipendente è stato pignorata parte dello stipendio (non il quinto, bensì il 2,5% in quanto il giudice ha tenuto conto di diverse variabili..). Il contratto di lavoro è cessato dopo qualche mese. La domanda: se il debitore instaura un nuovo rapporto di lavoro dipendente, con impresa ovviamente diversa, il procedimento precedente ha valore, oppure il creditore dovrà dare avvio ad un nuovo procedimento?
    E se invece il lavoratore inizia un rapporto come associato in partecipazione di solo lavoro, in quale modo può vedere aggredito il proprio reddito?
    Grazie dell’attenzione.

    cristina

    26 marzo 2010 at 09:55

    • Nel primo caso la risposta è NO, il creditore dovrà avviare un procedimento ex-novo, i costi del quale andranno comunque a cadere sulle spalle del debitore.
      Nel secondo caso chiaramente non può essere fatto un pignoramento di una busta paga che non esiste…
      Attenzione il rapporto di lavoro come associato in partecipazione è stato spesso contestato al datore di lavoro come un metodo per nascondere il lavoro dipendente, con sanzioni ed obbligo d’assunzione.

      antonio iuri donati

      26 marzo 2010 at 17:33

  71. salve la mia domanda è:mia zia ha ricevuto una carta aura 5 anni con un fido di 5000 euro fa’ l’ha usata fino a quando non è scaduta cioe’ nel novembre del 2008 bene ancora continua a pagare rate da 200,00 euro al mese e siccome i tassi sono da usurai lei allo stato attuale deve alla findomestic un saldo di ancora 4.400 euro ma dico com’è possibile?
    lei è una pensionata di 77 anni non possiede nulla…la casa dove vive è di un’altra mia zia che non gli fa’ pagare l’affitto…non ha nulla intestato prende la pensione minima, gli è stata accertata l’invalidita al 100×100..sta sbrigando la pratica per l’accompagnamento.Ora desidero sapere cosa succede se non paga piu’ le rate visto che non avrebbero nulla da togliergli…e visto che la finanziaria gia da molto tempo ha ricevuto il credito iniziale prestato.grazie

    Anonimo

    26 marzo 2010 at 06:02

    • Questa settimana è in uscita su Panorama Economy un bellissimo articolo sulle carte di credito revolving.
      Le revolving (dette anche scherzosamente carte “revolver”) sono carissime… ci sono correnti di opinione che considerano il conteggio degli interessi delle carte revolving anatocistico e/o comunque scorretto ed illegittimo.
      Oltre a quanto sopra, mettiamo anche il fatto che le carte andrebbero usate in maniera diversa da come comunemente lo sono, ovvero ne dovrebbe essere fatto un uso più simile a quello delle carte a saldo; magari dopo un periodo di pagamento a rate bisognerebbe avere la forza di saldare in un’unica soluzione tutto il dovuto… così non è praticamente mai!
      Purtroppo ad oggi dò per scontato che il conteggio che ha fatto la finanziaria sia corretto.
      Controlli se l’assicurazione (quasi tutte ce l’hanno) della carta di credito non copra il debito in caso di invalidità sopraggiunta del titolare.
      Se così non fosse non resta che pagare.
      Se non riuscite a pagare, posso consigliare la ricerca di una transazione, come per esempio il saldo a stralcio.
      Non pagando comunque la signora sarà scarsamente o affatto aggredibile, visto che la pensione minima non è praticamente pignorabile, e non ha altri beni a sè intestati.

      antonio iuri donati

      26 marzo 2010 at 10:27


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